Stralcio cartelle nel Decreto Sostegni: come funziona
L’atteso stralcio delle cartelle esattoriali è entrato nel cosiddetto Decreto Sostegni, ma con uno spettro applicativo molto più ridotto di quanto in tanti speravano. Inizialmente si era, infatti, parlato di eliminare indistintamente tutte le cartelle esattoriali emesse fino al 2015, poi si è ristretto l’ambito sino al 2010, stabilendo la soglia di euro 5.000,00 e definendo la platea dei beneficiari sulla base del reddito.
Di fatto, dunque, lo stralcio delle cartelle esattoriali di importo pari o inferiore ad euro 5.000,00 non è per tutti, ma solo per chi ha percepito, nell’anno d’imposta 2019, un reddito imponibile fino a 30 mila euro.
Vediamo nel dettaglio quali cartelle saranno stralciate e chi ha diritto allo stralcio.
Stralcio sotto i cinque mila euro: quali cartelle
Secondo il Decreto Sostegni, vengono annullati i debiti, risultanti dai singoli carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010, che, alla data di entrata in vigore del “Decreto Sostegni”, hanno importo residuo fino a 5 mila euro (comprensivi di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni).
Sono ricomprese tutte le tipologie di debito, esclusi i seguenti:
- debiti relativi alle “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea e all’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione;
- debiti derivanti dal recupero degli aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione Europea ovvero da condanne pronunciate dalla Corte dei conti;
- multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna.
Stralcio cartelle: come si stabilisce l’importo di euro 5.000,00?
Come noto le cartelle esattoriali intimano il pagamento di un debito complessivo, risultante dalla sommatoria di più voci: capitale (per esempio importo della multa o della tassa non pagata), interessi per ritardata iscrizione a ruolo, sanzioni, interessi di mora, aggio, diritti di notifica.
Per capire se la cartella rientra nel limite di 5.000,00 euro, ai fini dello stralcio, occorre considerare esclusivamente capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, mentre restano fuori dal calcolo interessi di mora, aggio e diritti di notifica. Tali ultimi importi non concorrono, quindi, al calcolo del limite di euro 5.000,00.
Stralcio cartelle sotto i cinque mila euro: chi ne ha diritto
Come si è anticipato, lo stralcio non è per tutti i contribuenti, ma solo per coloro che abbiano percepito un reddito non superiore ad una determinata soglia.
Si tratta, più precisamente:
- delle persone fisiche che hanno percepito, nell’anno d’imposta 2019, un reddito imponibile fino a 30 mila euro;
- dei soggetti diversi dalle persone fisiche che hanno percepito, nel periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2019, un reddito imponibile fino a 30 mila euro.
Quando avverrà l’annullamento delle cartelle?
La definizione delle modalità e delle date dell’annullamento dei debiti sarà disposta con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di conversione in legge del “Decreto Sostegni”.
Fino alla data stabilita dal citato Decreto ministeriale, è sospesa la riscossione di tutti i debiti risultanti dai singoli carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010 di importo residuo fino a 5 mila euro, calcolato al 23/03/2021, e sono sospesi i relativi termini di prescrizione.
Cosa accade alle cartelle già pagate o a quelle in corso di rateizzazione?
Tutte le somme versate anteriormente alla data dell’annullamento restano acquisite e il contribuente non può pretenderne la restituzione.
(A cura di Maria Monteleone)
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